Il lato oscuro della trap che nessuno ti racconta: come Simba La Rue è passato da milioni di stream a 6 anni di carcere

Da Rissa a Rima: La Faida tra Simba La Rue e Baby Touché che ha Infiammato i Social

Nel panorama della trap italiana, la faida tra Simba La Rue e Baby Touché rappresenta uno degli scontri più mediatici e violenti degli ultimi anni. Quello che inizialmente era un classico dissing musicale si è rapidamente trasformato in una spirale di violenza reale, culminando in aggressioni filmate, accoltellamenti e, infine, pesanti condanne penali. Con l’arresto di Simba La Rue in Spagna il 12 aprile 2025 e la sua imminente estradizione in Italia per scontare oltre sei anni di reclusione, è il momento ideale per analizzare questa controversa saga trap che ha mescolato pericolosamente musica, social media e criminalità in un caso senza precedenti nella scena musicale italiana.

I Protagonisti della Faida Trap Italiana: Simba La Rue e Baby Touché

Simba La Rue, nome d’arte di Mohamed Lamine Saida, è un trapper italiano di origini tunisine nato il 17 maggio 2002 a Tunisi. Cresciuto a Merone, in provincia di Como, ha guadagnato popolarità nella scena trap con brani come “TARANTELLE” e “OPINEL”, che hanno superato i 30 milioni di stream. Il suo nome d’arte combina un chiaro riferimento al protagonista de “Il Re Leone” con “La Rue” (la strada in francese), sottolineando le sue origini e la sua identità artistica legata alla cultura di strada.

Baby Touché, nome d’arte di Mohamed Amine Amagour, di origini marocchine, è un altro esponente della scena trap milanese che ha costruito la sua carriera attraverso sonorità aggressive e testi provocatori. I due artisti, che inizialmente mantenevano rapporti cordiali, sono diventati protagonisti di uno degli scontri più accesi e documentati nella storia recente della musica italiana, portando il concetto di “beef” a livelli mai visti prima nel panorama musicale nazionale.

Dalla Rivalità Musicale alla Violenza Reale: Cronologia di un Conflitto

La tensione tra i due artisti è iniziata nel mondo virtuale, con scambi di “dissing” sui social network e nelle canzoni, pratica comune nell’universo hip-hop. Tuttavia, ciò che distingue questa faida è la rapidità con cui è passata dal piano virtuale a quello reale, trasformando testi provocatori in violenza documentata.

Il primo episodio significativo risale al 9 giugno 2022, quando, secondo i documenti giudiziari, Simba La Rue e la sua crew hanno sequestrato Baby Touché a Milano, costringendolo a entrare in un’auto dove è stato picchiato mentre le telecamere dei cellulari riprendevano l’intera scena. Questo video, pubblicato successivamente su Instagram, non era solo un’umiliazione per Baby Touché, ma è diventato anche un’evidente prova di reato che avrebbe avuto conseguenze legali devastanti per Simba.

Secondo l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Guido Salvini, questo episodio è stato qualificato come un caso di violenza finalizzata a “dimostrare supremazia tra bande”, in cui l’obiettivo non era solo aggredire fisicamente l’avversario, ma anche umiliarlo pubblicamente attraverso la diffusione delle immagini, un comportamento che riflette dinamiche criminali piuttosto che artistiche.

L’Escalation della Violenza: Dall’Umiliazione Social all’Accoltellamento

La risposta all’umiliazione pubblica non si è fatta attendere. Il 16 giugno 2022, in quello che le autorità hanno identificato come un attacco di ritorsione, Simba La Rue è stato vittima di un agguato a Treviolo, in provincia di Bergamo, durante il quale è stato accoltellato alla gamba. Questo episodio ha portato a gravi conseguenze fisiche per il trapper, che ha dovuto affrontare un lungo periodo di riabilitazione e ha segnato un’ulteriore escalation nel conflitto.

Le indagini della Squadra Mobile di Milano hanno portato all’arresto di diversi individui legati a Baby Touché, ritenuti responsabili dell’aggressione. Per questa vicenda, i mandanti hanno ricevuto condanne significative, evidenziando come la giustizia italiana abbia preso estremamente sul serio questi episodi di violenza, considerandoli non semplici dispute artistiche ma veri e propri reati premeditati con l’aggravante dell’utilizzo dei social media per amplificare l’impatto delle aggressioni.

Social Media: Amplificatori di Violenza e Prove Incriminanti

Un aspetto particolarmente rilevante di questa faida è il ruolo giocato dai social media. Mentre in passato le dispute tra artisti si consumavano principalmente attraverso testi di canzoni o interviste, l’era digitale ha trasformato Instagram e altre piattaforme in veri e propri campi di battaglia dove la violenza viene non solo annunciata ma anche documentata e celebrata.

Ciò che risulta paradossale è come gli stessi protagonisti abbiano documentato minuziosamente le loro azioni criminali, fornendo alle autorità prove inconfutabili. I video delle aggressioni, pubblicati per dimostrare la propria “supremazia” nella faida, sono diventati elementi chiave nei procedimenti giudiziari, portando a condanne che probabilmente sarebbero state più difficili da ottenere senza queste auto-incriminazioni digitali.

Le autorità italiane hanno notato come questa tendenza a documentare i reati sui social rappresenti un fenomeno nuovo e preoccupante nel panorama criminale giovanile, in cui il confine tra performance artistica, ricerca di visibilità e comportamento criminale diventa sempre più sfumato, creando dinamiche pericolose specialmente tra i giovani fan che seguono questi artisti.

Conseguenze Legali della Faida Trap: Quando la Musica Diventa Reato

Le conseguenze di questa faida sono state devastanti per entrambi i protagonisti, con Simba La Rue che ha ricevuto una punizione particolarmente severa. Nel gennaio 2024, come riportato nei documenti del tribunale, Simba La Rue è stato condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione, mentre Baby Touché ha ricevuto una pena di 5 anni e 2 mesi, sentenze che hanno effettivamente interrotto le loro carriere musicali nel momento della massima visibilità.

Le accuse, come confermato dalle carte processuali, includono sequestro di persona, lesioni aggravate e associazione a delinquere. La gravità delle pene inflitte dimostra come il sistema giudiziario italiano abbia voluto mandare un messaggio chiaro: le faide artistiche che sfociano in violenza reale non godono di alcuna immunità o tolleranza, indipendentemente dalla notorietà dei soggetti coinvolti o dal contesto culturale in cui si sviluppano.

La Dimensione Globale del Fenomeno: Trap, Violenza e Autenticità

La faida tra Simba La Rue e Baby Touché non è un caso isolato, ma si inserisce in una lunga tradizione di conflitti nel mondo hip-hop che hanno superato i confini della musica. Il paragone più immediato è con la storica rivalità tra Tupac Shakur e The Notorious B.I.G. negli anni ’90, che si concluse tragicamente con la morte di entrambi gli artisti, dimostrando come le conseguenze di queste dinamiche possano essere fatali.

Anche nel panorama europeo, episodi simili si sono verificati in Francia, dove le tensioni tra Booba e Kaaris sfociarono in una violenta rissa all’aeroporto di Parigi-Orly nel 2018, causando la cancellazione di diversi voli e danni per migliaia di euro, come documentato ampiamente dalla stampa internazionale.

Gli esperti di criminologia hanno spesso sottolineato come la glorificazione della violenza nella cultura trap possa creare un pericoloso feedback loop in cui gli artisti si sentono obbligati a “mantenere reale” la loro immagine, traducendo in azioni concrete le minacce espresse nelle loro canzoni, un fenomeno amplificato dalla pressione dei social media e dalla competizione per visibilità e credibilità nella scena musicale contemporanea.

L’Impatto Culturale della Faida: Tra Emulazione e Condanna

Un aspetto preoccupante di questa vicenda è l’influenza che può avere sui giovani fan. La viralità dei video delle aggressioni ha generato milioni di visualizzazioni, con alcuni commentatori che arrivavano persino a celebrare questi atti di violenza come espressioni di “autenticità” nel mondo trap, confondendo pericolosamente comportamenti criminali con credibilità artistica.

D’altra parte, molti artisti affermati del panorama rap italiano hanno pubblicamente condannato questa escalation, sottolineando come la competizione artistica dovrebbe rimanere tale senza sfociare in violenza reale. Diversi esponenti del rap italiano hanno espresso preoccupazione per la direzione che stava prendendo la scena trap, evidenziando la necessità di separare l’espressione artistica dai comportamenti criminali che rischiano di danneggiare non solo i diretti interessati ma l’intero movimento musicale.

Reazioni dell’Industria Musicale Italiana al Caso Simba La Rue

La faida ha avuto ripercussioni significative anche sul piano professionale per entrambi gli artisti. Warner Italy, che aveva pubblicato l’EP “CRIMI” di Simba La Rue nel 2022, si è trovata in una posizione difficile, mentre festival e organizzatori di concerti hanno cancellato esibizioni programmate, dimostrando come comportamenti criminali possano effettivamente compromettere carriere promettenti.

Questo rappresenta un cambio di passo significativo in un’industria che spesso ha tollerato o addirittura capitalizzato sulle controversie tra artisti. L’impatto sulle carriere di entrambi è stato considerevole, con la prospettiva di lunghi periodi di detenzione che interrompono il loro percorso artistico nel momento cruciale del loro sviluppo professionale, sollevando interrogativi sul futuro della trap italiana e sui suoi modelli di riferimento.

Insegnamenti dalla Faida Trap: Lezioni per Artisti e Industria Musicale

La vicenda di questi due giovani trapper contiene diversi insegnamenti fondamentali per l’industria musicale italiana e per la società in generale, rivelando le pericolose dinamiche che possono svilupparsi quando l’arte si confonde con la vita reale.

  • La linea tra personaggio artistico e persona reale è diventata pericolosamente sottile nell’era dei social media, creando pressioni che possono spingere alcuni artisti a comportamenti autodistruttivi per mantenere un’immagine “autentica”
  • Il sistema giudiziario italiano non fa distinzioni quando si tratta di violenza, indipendentemente dalla notorietà dei protagonisti o dal contesto artistico
  • Le piattaforme social hanno responsabilità nella moderazione di contenuti che, pur generando engagement e visualizzazioni, documentano atti criminali e possono influenzare negativamente i giovani utenti
  • L’industria musicale deve bilanciare meglio la promozione di artisti controversi con la responsabilità sociale verso il pubblico, specialmente quello più giovane

Il Futuro della Trap Italiana Dopo il Caso Simba La Rue

Con Simba La Rue che si appresta a trascorrere i prossimi anni in carcere, la sua carriera musicale subirà inevitabilmente una battuta d’arresto. Tuttavia, la storia della musica è piena di artisti che hanno trasformato l’esperienza della detenzione in materiale creativo, da Johnny Cash a Tupac Shakur, aprendo la possibilità che questa esperienza possa tradursi in una maturazione artistica e personale.

Per la scena trap italiana, questa vicenda rappresenta un momento di riflessione critica. Negli ultimi anni, il genere ha conquistato le classifiche e trasformato giovani artisti in star del mainstream, ma casi come quello di Simba La Rue evidenziano i rischi di un’eccessiva identificazione con l’immagine “da strada” e la necessità di trovare nuovi modi per esprimere autenticità senza ricorrere a comportamenti autodistruttivi o criminali.

Come ha sottolineato l’avvocato di Baby Gang in un’intervista, alcuni artisti stanno attraversando “un processo di rielaborazione dei trascorsi criminosi”, cercando di separare la propria espressione artistica da comportamenti distruttivi, un percorso che potrebbe indicare una nuova direzione per l’evoluzione del genere in Italia verso forme di espressione più mature e consapevoli delle proprie responsabilità sociali.

La faida tra Simba La Rue e Baby Touché resterà probabilmente negli annali della musica italiana come un potente monito che il confine tra personaggio e persona, tra performance e realtà, deve essere mantenuto chiaro, per il bene dell’arte e, soprattutto, per la propria libertà e quella di chi si fa influenzare da questi modelli culturali. Una lezione che l’intera industria musicale italiana dovrà metabolizzare per evitare che simili dinamiche distruttive si ripetano in futuro.

Cosa colpisce di più nella faida trap tra Simba La Rue e Baby Touché?
Violenza documentata sui social
Auto-incriminazione digitale
Severe condanne legali
Confusione arte e crimine
Influenza sui giovani fan

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